Pagina:Milani - Risposta a Cattaneo, 1841.djvu/18

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Ed a questo dovevano servire più particolarmente i tre ultimi prospetti.

Il primo mirava a dimostrare lo stato attuale delle provincie nei loro rapporti economici per poter su di questi calcolare e predire il loro presuntivo sviluppo, e quindi il futuro incremento di ricchezza delle provincie dovuto alla strada di ferro, e l’aumento di transito sopra essa, dal quale poi il maggiore guadagno degli azionisti, del commercio e del pubblico.

In somma, pensava al pubblico ed agli azionisti; alle utilità intrinseche ed estrinseche della nuova strada, assai sollecito del presente, senza però dimenticare il futuro.

26.° Ma il segretario della Sezione veneta, signor Breganze, mandava all’Ufficio Tecnico, un anno dopo la domanda, ed a progetto quasi compiuto, quello che andava raccogliendo dagli incaricati nelle provincie, così come raccoglieva, mano mano che raccoglieva, senza darvi alcun ordine, senza farvi sopra alcun esame, senza assicurarsi se corrispondesse alle mie domande, senza aggruppare le notizie raccolte nei prospetti, in somma senza aggiungervi punto del suo.

L’altro segretario della Sezione lombarda, il dottore Cattaneo, faceva molto meglio, ma poco, e più tardi, e seguendo strada diversa dalla mia, ed idee in parte diverse dalle mie.

E chi poi non volesse starsene alle mie parole, e volesse fare stima da sè della verità di esse, abbia la bontà di recarsi all’Ufficio della Sezione lombarda in Milano. Ivi potrà vedere e riscontrare quanto in fatto di studii statistici mi fu comunicato dalle due Sezioni della Direzione, perchè tutti gli atti a ciò relativi furono trasferiti nell’Ufficio della Sezione lombarda all’epoca della distruzione dell’Ufficio Tecnico di Verona.

27.° Dovetti dunque, e con mio grave rammarico, ommettere le particolari dimostrazioni che mi era proposto di fare sulla utilità pubblica e privata dell’impresa nel presente e nel futuro, e starmene invece sulle generali. Dovetti anche pel progetto economico fare, come dissi, quasi tutto da solo, prevalermi di quello che sapeva, raccogliere da me quello che non sapeva e che mi occorreva. Riscontrai le popolazioni sulle ultime anagrafi del regno; le superficie delle provincie nella Geografia generale di Malte-Brun e feci calcolare sulla carta topografica del regno, dell’Istituto topografico Militare, quelle dei distretti. In questi lavori statistici mi ajutarono i due ingegneri operatori signori Scapin e Barcelli.

28. Quando, negli ultimi giorni di luglio, mi giunsero dalle due Sezioni della Direzione alcuni prospetti statistici, scelsi quelli che mi parvero più utili, e che potevano essere citati nel progetto economico anche nel modo in cui erano esposti, e li ho riuniti al progetto economico. Che se qui il dottore Cattaneo, per avventura, mi dicesse che in fine le popolazioni lombarde da me indicate sono poi quelle che egli ha esposte nel di lui prospetto, gli risponderei che è vero, e che è vero, perchè quando mi giunse il di lui prospetto l’ho confrontato col mio, e dove riscontrai differenze amai di seguire il suo piuttosto che il mio, pensando che i di lui rilievi non dovevano mancar di esattezza se a raccoglierli aveva impiegato un anno di tempo e speso 3318 lire austriache (pagina 42)

29.° Del resto io spero che il detto sia già sufficiente per dimostrare

Non esser, forse, ciò che io proposi e richiesi, in fatto di statistica, di quella imperizia e di quella vanità che il dottore Cattaneo si compiace di affermare.

Non mancarvi le domande relative alle popolazioni, che non si ristringono soltanto alle provincie ed alle città, come egli asserisce, ma che si estendono anche ai distretti; e bastar queste per determinare i rapporti delle loro densità colle superficie occupate, perchè queste superficie o si conoscono, o si possono ritrovare da sè, come ho fatto.

Molte delle mie domande essergli sembrate inutili, o per ingiustizia di giudizio, o per non averne saputo scorgere il fine, lo scopo.