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presentazione topografica, sarà convinto che è impossibile sorvegliare, e sempre, tutti quei varchi, anche se il blocco fosse generale, per terra e per mare, contemporaneo".

(Paragrafo 121) "Per sorprendere Venezia bisogna prima sorprendere l’estuario, una superficie di 172 miglia quadrate, attraversarlo su barche per canali appositi, ed attraversarlo non visti".

(Paragrafo 122) "Venezia é in mezzo alla Laguna viva tra paludi e canali. Ha all’intorno, ora, nel flusso un mare continuo, ma così poco profondo, che nel più di esso non vi si può navigare in alcun modo, ed ora, nel riflusso, un suolo lutoso e canali stretti. Per mare bisogna entrare intanto dai porti, difficili e pericolosi come tutti sanno, anche entrandovi senza contrasto; poi stabilirsi nell’estuario, e nei canali dell’estuario, cosa più difficile ancora. Per terra bisogna gettarsi nella Laguna sopra piccole barche, e correre date vie.

"I porti sono difesi: luoghi appositi ed armati spiano tutti i canali dell’estuario - le isole, che la circondano, le fan quasi scudo; dove sono rare, sorgono in mezzo al paludo delle batterie isolate: ed in caso di guerra, molte barche armate guardano i porti i canali, le spiagge. Muovervi contro per oppugnarla, così sull’acqua, sul paludo, tra tante offese stabili e mobili, sarebbe follia, il riuscirvi impossibile, e ne sia comprova che a’ giorni nostri, nè l’ardire più smisurato del mondo, nè la costanza d’ogni prova più forte lo tentarono".

Ho dunque detto che Venezia non si può conquistare, che Venezia non si può sorprendere, e l’ho anche dimostrato.

139.° Dopo questo, ho proposto nel progetto mio un ponte di struttura murale attraverso alla Laguna veneta, dal forte di Marghera all’orto Petich, dimostrando che, per la di lui posizione, forma e facilità di sorvegliarlo e difenderlo, sarebbe non solo innocuo alla difesa del forte di Marghera ed alla sicurezza di Venezia, ma utile a questa ed a quella.

Perciò quel ponte di struttura murale fu approvato da quello stesso Consiglio aulico di guerra che aveva prima disapprovato il ponte dell’ingegnere signor Meduna, eretto sopra una linea ipotetica, e che aveva prima, per quel progetto Meduna, vietato nella Laguna ogni ponte di struttura murale (paragrafo 93).

Questo è ben altro che aver destato ed espresso il timore che il ponte potesse servire ad una sorpresa militare a danno di Venezia: questo è ben altro che aver detto, che contro questa sorpresa non vi possa essere altro scudo che il ponte girevole!

140.° Nei casi di guerra, per regolamenti militari precisi ed inviolabili, tutti i ponti levatoi, che mettono dal corpo della piazza alle opere esterne, e dalle opere esterne alla campagna, debbono essere, durante la notte, sospesi, o, come si suol dire comunemente, aperti. Le sentinelle delle opere esterne sono fornite di picchetti appositi stabiliti in esse, se non si può comunicarvi con gallerie sotterranee.

In nessun caso poi, durante la notte, si va in un’opera esterna senza aver prima chiuso dietro di sè ogni comunicazione coll’opera esterna antecedente, o col corpo di piazza.

Tutti sanno di queste cose, perchè la nostra generazione le ha apprese per pratica in venti anni di guerra.

141.° In caso di guerra adunque il ponte girevole del gran ponte di Venezia, che in fine non è che un ponte levatoio, dovrebbe essere, durante la notte, sempre aperto, perchè la prescrizione è positiva, nè si può attenervisi o no, a seconda che il pericolo sia vicino o rimoto.

Per questo ho detto che in caso di guerra, e durante la notte, il Tunnel potrebbe essere