Pagina:Milani - Risposta a Cattaneo, 1841.djvu/76

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io ho preferito, sia, alla fine dei conti, il più economico, il più esatto, il più sicuro, il più spedito.

212.° E questo metodo lo ho veduto usato anche recentemente nel tracciare la strada di Monza, nella qual’opera mi pare che i consigli e le lezioni del dottore Cattaneo sieno proprio tenuti in quello stesso conto che si tengono per tutto altrove, ed anche peggio.

E dico peggio, perchè nella strada di Monza vi ho veduto togliere appunto quello che egli vi lodava, e mettervi invece ciò che egli biasimava.

Il dottore Cattaneo, nell’anno 1839, stampò a bella posta, nel primo fascicolo del Politecnico, un articolo 1 per lodare i dadi di pietra che si sottoponeano alle guide di ferro nella strada di Monza, e per biasimare i traversi di legno che io aveva proposto nella strada lombardo-veneta.

Chi dirige quell’opera, dopo quella gran lode del dottore Cattaneo ai dadi di pietra, sospese assai saviamente l’uso dei dadi di pietra e continuò il lavoro con i biasimati traversi di legno. Tanto è vero che anche ai Dottori tocca qualche volta di predicare al deserto!

213.° La Memoria dell’ingegnere geografo signor Manzoni contro le pratiche da me seguite per tracciare la linea, che accenna il dottore Cattaneo, non la conosco, non mi fu mai comunicata, e me ne duole, perchè io sono desideroso di apprendere, perchè studio quanto più posso l’arte mia, perchè se mi fosse giunta in tempo, avrei anche approfittato, e lo dico sinceramente, di tutto quello che avesse contenuto di utile a me, e di utile all’impresa.

214-° Quanto alle mormorazioni di tutti gli ingegneri, di cui vorrebbe farsi forte il dottore Cattaneo, io non ho da rispondergli che una cosa sola, ed è questa, che non gli credo punto.

Non credo che uomini d’onore, dei quali io ne conosco molti, e della di cui amicizia molto mi onoro, uomini aventi molto ingegno, molta istruzione, un carattere pubblico, una condizione sociale indipendente, un’arte a sè, una firma a sè e rispettata, una penna a sè, abbiano potuto risolversi di far il confidente delle loro anonime mormorazioni contro un collega, un giornalista che non ha voce di sincerità 2, che disonora la nobile ed utile arte della critica, facendola non lume al vero, ma sfogo ad un caustico temperamento, ad uno sfrenato amor proprio, ad un incommensurabile disprezzo per tutti i sudori altrui.

  1. Il Politecnico, Volume I°, Anno Semestre I.° (pagina 101): «Questa impresa (parla della strada di Monza), che aveva da principio ben poche probabilità in suo favore, a forza di coraggio ed intelligenza, si è spinta, a generale meraviglia, più innanzi delle altre tutte. Il progetto fu assestato dall’ingegnere Giulio Sarti che si seppe giudiziosamente valere del consiglio dei migliori e più esperti ingegneri. »II suo genere di costruzione è, come vuole l’indole del luogo, in terra e pietra, e col sistema dei dadi alla consueta maniera inglese, escluso il legame che nei nostri paesi è materia di spesa finale assai maggiore».
  2. Mi ricordo di aver letto, nel maggio dell’anno 1838, in una appendice della Gazzetta Privilegiata di Milano, una lettera diretta al dottore Cattaneo, relativa al Monte-seta, nella quale dopo avergli detto: «Che essendosi posto da sè stesso in faccia al pubblico nella dura necessità o d’ingoiare in silenzio una solenne mentita o di difendersi a spese della verità e della logica, era degno di qualche compatimento se si appigliava al secondo partito»; Gli dà in viso cinque volte del mentitore, provandoglielo assai chiaramente, e finisce concludendo. »aver il dottor Cattaneo l’abitudine di abbandonare l’argomento in discussione per attaccare l’individuo, e a nel suo furore, per sembrare spiritoso, cader facilmente nelle ingiurie più grossolane». Di queste lodi al dottore Cattaneo ve ne saranno forse stampate dell’altre; ma io cito le poche che conosco, perchè, come ho detto altrove (paragrafo 2), convintomi una volta per sempre che ciò che egli scrive, o sono cose fritte e rifritte, o ingiurie da trivio, salto via nei giornali tutto quello che è scritto da lui, o a lui si riferisce.