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P R O L O G O.

Mia legge, e mio costume
Di non lasciar perire
I miei fidi seguaci,
Et anco di punire
Gli alteri spreggiator de le mie forze,
Hor sappi ch’io tornando
A rivedere il Cielo,
Ritenni alquanto in questa parte di volo:
Dove con gran dolore, e meraviglia,
E bestemmiar, e dispreggiar sentimmi
Da un superbo Pastor nomato Tirsi,
E da una Ninfa, che si chiama Ardelia.
Hor quì m’arresto per punirli, e quando
Saran contra di me più contumaci,
E men se ’l crederan, farò pentirli
Di lor temerità. tu cara madre
Meco trattienti in queste selve intanto,
Che segua al mio voler conforme effetto,
Quì staremo invisibil tra loro,
E quando sarà tempo, il duro core
Pungerò lor con questo aurato strale;
Onde l’un’arda, e non ritrovi loco
Per amor di Mirtilla, e l’altra avvampi
Per sua pena maggior di se medesima.
Ven.Sei tu forse sdegnato
Contra questi insensati,
Che non si sono avvisti
Del poter de gli Dei?
Vuoi forse far di loro aspra vendetta?


Amo.