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Pagina:Mirtilla.djvu/19

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A T T O

Che s’egli manca, è forza, ancor, che manchi
La fiamma, hor se tu vuoi, che ’l tuo gran foco
Finisca, non gli dar più nutrimento.
Ura.Come può ’l voler mio voler mai questo?
Tir.Libero è il voler nostro, e può volere
Pur, mal grado d’Amor, quel ch’egli vuole,
Ura.E vero Tirsi, e lo confesso anch’io,
Che ’l voler nostro è libero; ma quando
Amor ne’ cori nostri,
Con mille, e più radici
Abbarbicato vive,
Egli tanto ci oprime,
Che la ragione in noi
Debole è sì, che quasi nulla puote;
E tanto il crudo lusinghier ci alletta,
Che lieti ne i martiri, ne le pene
Viviamo, & in che modo
Liberarci possiam, mal conosciamo.
Tir.Fuggi, che co’l fuggir si vince Amore.
Ura.E dove fuggirò? nel Cielo forse?
Egli nel Cielo alberga, e fa tremare
Giove tonante, e gli altri eterni Dei:
Ne l’Aria forse? egli ne l’Aria à volo
Si leva, con la face
Ardente infiamma i semplici augelletti,
Forse dirai, che in qualche opaca selva
Di ricovrarmi io tenti:
Non sai, che non è selva
Cotanto horida, e folta,


Ch'e-