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A T T O

Per non sentirti più, nè piu vederti.
Ura.Ardelia tu mi fuggi, e credi forse
Co’l tuo fuggir di farmi
Finir giorni miei;
Ma ’l tuo pensiero è vano,
Poi che l’imagin tua, che meco resta,
Se ben da me t’involi,
In vita mi mantiene:
Ne lontananza, o tempo,
Puo far, ch’io ti disami,
Che non si toglie al core
Quel, ch’à gli occhi si toglie.
Deh, se può loco haver nel casto seno
De’ miei gravi martir qualche pietade,
E, se sperar dee mai fido servire,
Qualche mercè, di me t’incresca. Volgi,
Volgi quei chiari lumi,
Che ’l cor di vivo foco acceso m’hanno;
Ah, se fuggendo le tue belle piante,
Fusser punte da spini, di che doglia
Mi saresti cagione? Ferma adunque
Il piè troppo veloce a’ danni miei;
Non lasciar gli occhi miei,
Privi della lor luce,
Che di continuo pianto
Irrigheran l’afflitte guance, e ’l seno.
Tu sola puoi campar la vita mia,
Che già veloce à morte
Se ’l corre ah non son’io


Già