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10 Mitologia comparata.

dici quali primi parenti, come Dyaus negli inni vedici è talora sostituito da Varuna, e alla Pr’ithivî è dato pure il nome di Go, Gaus, la quale è insieme la nuvola celeste che si muove e la vacca celeste che si feconda, e poi la terra la gran madre degli uomini, della quale la vacca tra gli animali è l’immagine, così troviamo nel mito ellenico rammentati gli amori di Ouranos con Gaia. Ouranos fu, in origine, certamente il cielo, e, se divenne più tardi l’oceano, ciò avvenne perchè nel cielo si vide un oceano, ora inondato di luce, ora d’acqua tenebrosa e nuvolosa.

Quando Esiodo, Omero, Eschilo parlano della Gê pantôn mêtêr, e della Gaîan pammeteiran, della Gê pammêtor, ossia della Gea madre di tutte le cose, questa Gea non può ancora essere la terra, ma dev’essere una madre universale celeste come l’Aditi vedica madre degli Dei. Quando lo stesso Esiodo rammenta come prima creazione uscente dal caos una Gea dal largo petto eurysternos, sede stabile di tutte le cose pantôn hedos asfalès aieì, noi ricordiamo ancora la Pr’ithivî, la larga sede celeste, ove siede Indra signor del cielo, ove ha il suo trono l’immobile creatore dell’universo, il Dio Brahman. Così, come pensare ad una Gea terrestre, quando l’inno omerico la saluta qual Theôn mêtêr ossia madre degli Dei, e come sposa dello stellato Ouranos? Ma come, mi direte, come mai figurarci che al cielo siasi mai dato lo stesso nome che alla terra? E come no, se si è pure immaginato che cielo e terra fossero soltanto due coppe che si combaciavano? Come non pensare che il cielo sia stato immaginato nella figura di una Gea,