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88 Mitologia comparata.

luminosa; ma essa si rivela in tutto lo splendore della sua bellezza solamente innanzi al proprio sposo. Così Cenerentola si mostra bella solamente innanzi al figlio del re. È il sole che fa nascere, che fa splendere, che riveste d’oro l’aurora.

Vi ricordate come spesso nelle novelline popolari il giovine principe, dopo avere sposata la bella fanciulla, l’abbandoni, per andarle a cercare vesti regali, ma poi per le magie d’una strega si dimentica la data promessa e l’abbandona; il re indiano Dushyanta abbandona in tal modo la giovine Çakuntalâ che viveva nella foresta, coperta d’una rozza veste di penitente; ma prima di abbandonarla per andare a cercare vesti ed ornamenti regali, le lascia un anello con cui Çakuntalâ potrà farsi riconoscere. Quest’antica novellina che ha tanti riscontri nelle novelline indo-europee ci raffigura essa pure gli amori del sole e dell’aurora, che s’incontrano a sera nel cielo occidentale, i quali dalla strega, la notte, vengono divisi; la strega notte vuol pigliare presso il principe sole il posto che teneva la bella aurora, la quale viene precipitata in una fonte, od uccisa e convertita, ora in canna ora in colomba, ora in altra forma funebre, fin che al mattino il principe sole e l’aurora si ritrovano, si riconoscono, la brutta strega la notte vien fatta morire in una fornace, sul rogo, e i due giovani sposi tornano insieme felici.

Noi vedemmo fino ad ora l’aurora vedica figurata come una pastorella, e come fanciulla che di brutta divien bella, che si veste splendidamente e che va a ballare. In questo mito abbiamo