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Immenso fu il dolore che ne sentì il buon pontefice, che ogni giorno venendo meno in salute, passò all’altra vita sul finir di marzo dell’857.

Tre sono i denari che a me pervennero da questo papa coniati col nome dell’imperatore Lottario (Tav. III, Ni 4, 5 e 6) ed in tutti leggesi da un canto HLOTHARIVS IMP ed in mezzo ad imitazione di quelli del padre PIVS, e dall’altro SCS PETRVS, ma in quelli coi Ni 4 e 6 nel campo tra quattro globetti SER P per Sergius Papa, ed in quello col N° 5 tra tre globetti in monogramma SERGI.

Il peso loro come negli antecedenti fu riconosciuto di grani 30 pel N° 4 e di grani 32 pel N° 5.

Oltre i suddetti evvi un altro denaro che per la sua larghezza e peso (essendo di grani 32), forma de’ caratteri, disposizione del nome del papa, e per la parola Pius aggiunta al nome dell’imperatore, pare che debba a Sergio II appartenere (Tav. III, N°7), ma il LODOVVICVS IMP che in essa si legge ci è causa di grave dubbio, stante che questi mancò nell’840, cioè quattr’anni prima dell’elezione di questo papa; per contro come mai spetterebbe a Sergio III, che governò la Chiesa dal 904 al 911, quando i denari certi di questo tanto da quelli son distanti nel tipo e nel peso, oltre il Pius, che appena ancora vedesi sopra denari di Benedetto III, con Lodovico II?

Oltre a questo nelle monete che evidentemente appartengono a Sergio III non trovasi mai nome d’imperatore, che quantunque Lodovico III fosse ancora vivente e risiedesse in Italia, tuttavia la sua autorità non era più riconosciuta, ed il suo nome negli atti de’ papi veniva ommesso come appare da una bolla del 1.° giugno 9051.

Tutte queste ragioni mi inducono a classificare sotto Sergio II questo denaro, e come in altre monete ho veduto praticato, potrebbe essere che al zecchiere mancando conii col nome di Lottario, si sia servito di qualcheduno di quelli col nome del padre, che ancora gli rimaneva servibile.

  1. Bullarium romanum. Taurini, 1857, pag. 379.