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Nell’anno susseguente coronò imperatore il giovinetto Lamberto e lo dichiarò collega del padre Guido.

Il re Berengario vedendo gli affari suoi in Italia ridotti agli estremi andò in Baviera dal re Arnolfo, e lo invitò a calare nella penisola, aggiungendovi le sue istanze il pontefice Formoso, affinchè liberasse la Chiesa romana dalle vessazioni di Guido, il quale da persecutor che era prima, fingendo per vari anni affine di arrivare all’alta dignità alla quale ambiva, erasi dichiarato protettore della Chiesa, ma ora nulla più da Roma sperando aveva deposto la maschera, ed erasi fatto vedere lo stesso di prima.

Arnolfo o sul finire dell’893 o nei primi dell’894 pel Tirolo scese nella valle del Po con un poderoso esercito, e dopo aver depredato il regno d’Italia, e lasciatovi qual suo vassallo il re Berengario, se ne tornò in Germania.

Frattanto Sergio essendosi ricoverato presso Adalberto II marchese di Toscana ed avendo in Roma un possente partito, continuamente minacciava Formoso, perilchè questi nuovamente fu forzato a ricorrere ad Arnolfo, pregandolo a prendere coll’armi la sua difesa, nulla potendo ottenere dal giovane Lamberto che era succeduto al padre Guido ora defunto. Accedendo il Tedesco alle istanze di Formoso, nel settembre dell’895 di nuovo scese in Italia e venne sino a Roma che era difesa dalla vedova di Guido, la quale in quel frattempo se ne era impadronita, e presa la città restituì a libertà il papa, che nell’aprile dell’896 in compenso della difesa che aveva preso della santa sede lo incoronò imperatore, giurandogli i Romani fedeltà con questa formola1 Iuro per haec omnia Dei mysteria, quod salvo honore et lege mea, atque fidelitate Domni Formosi Papae, fidelis sum et ero omnibus diebus vitae meae Arnolfo Imperatori; dal che si vede che la fedeltà all’imperatore veniva dopo a quella dovuta al papa, che vi era appunto specificata.

Allontanatosi Arnolfo e ritornato in Germania, Formoso in mezzo ai mali trattamenti che gli causarono i partigiani di Lamberto, passò all’altra vita sulla metà dello stesso anno.

Di questo papa conosco due soli denari coniati dal suo avvenimento al pontificato alla morte di Guido avvenuta nell’894; di essi uno (Tav. V, N° 8) ha da un lato in giro VVIDO IMP e nel campo legato in forma

  1. Muratori, Annali all’anno 896.