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LVD-DSA-BAV-DIA, ed attorno il tutto BNEDICTV . SIT . NOME . DNI . NRI . DEI .; e dall’altra in un circolo formato di gigli la figura d’un tempio solita nelle monete tornesi, ma sormontata da corona aperta e gigliata con attorno PETRCORṼ. M.

Avendo in seguito acquistato un altro grosso pure della stessa specie ed inserto nella Rivista numismatica del 1860 p. 150, (T. III, N° 27), il quale da un lato ha la croce e le leggende stesse del precedente, e dall’altro varia solamente nelle parole che sono in giro al tempio, leggendovisi M . CANIONIS, che dal conoscere come questo signore avesse aperto zecca a Nion sul lago di Ginevra, per il qual fatto aveva avuti dissapori con quel vescovo, il quale pretendeva nessuno poter batter monete nella sua diocesi, onde si venne nel 13081 ad un accomodamento pel quale Ludovico s’obbligava a mettervi tipi diversi dai suoi, mi convinsi non potersi in altro modo spiegare che Moneta CAstri NIONIS, epperciò riconobbi che nel primo degli altri due pezzi devesi leggere PETri Castri MONETa, e nel secondo PETRi CastrORVm Moneta, messovi quell’ORV . M . al plurale per meglio contraffare il grosso francese, sul quale è scritto FRANCORVM. Che poi i signori di Vaud abbiano potuto usare di questo diritto in Pierre-Châtel, lo provò il Mallet2 pubblicando una convenzione del 1286 di Ludovico I col conte Amedeo V, per la quale questi dichiarava spettar al signore di Vaud quel castello.

Dopo questi due grossi alla corona credo di dover dare l’impronto di un altro di quelli detti in Francia al fior del giglio per spiccare questo nel centro del pezzo, e contraffatto ad uno di Filippo di Valois3, e che quantunque già altrove pubblicato4, essendo per la poca sua conservazione stato mal letto c spiegato, credo utile venghi nuovamente descritte.

Questo pezzo (T. III, N° 28) ha da un lato accantonata da un giglio una croce fra due giri di leggende, delle quali l’esteriore dice LVDOVIC . D. SABAVDIA . DNS . VAVDI . e non

  1. Spon. Histoire de Genéve. Tomo II, pag 86.
  2. Mémoires et documents publiés par la Société d’histoire et d’archéologie de Genéve. T. VIII, p. 254.
  3. Le Blanc. Pag. 208, tav. N° 1.
  4. Revue numismatique 1842. Psg. 141 e Tav. XXIV, N° 4.