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concesse. Non avendo altro potuto conoscere di questo documento, ignoro se in esso Albera sia nominata; però da quanto si esporrà credo di poter dimostrare che in tempo ben più vicino a noi questa terra a detta mensa pervenne.

Il vescovo Gisebrando, volendo provvedere ai servizio religioso dell’abbandonata abazia di S. Pietro di Vendercio, con atto del 946, dell’anno 20 di Ugo re d’Italia1, le concesse vari favori, dicendo che essa per esser rimasta quasi deserta era stata da questo re annessa a quella di S. Marziano di Tortona dallo stesso vescovo fondata. A questo monastero, il quale da breve di papa Adriano IV del 1157 e da altro di Alessandro III del 11612 compare che quantunque retto da un abate era però sempre sotto il dominio vescovile, troviamo che per atto del 12103 l’imperatore Ottone IV diede varie terre et podere quod Albaram dicitur.

Il Casalis4 dice che quest’abazia venne nel secolo XIV intieramente consunta da un incendio; ma se ciò cosi avvenisse e quando, o se per altra cagione sia stata distrutta ben non consta, il fatto è che le sue rovine scomparvero quando Tortona fu regolarmente fortificata, ed allora fu che le terre possedute in feudo da S. Marziano dovettero essere suite unite alla mensa vescovile, restando i beni allodiali, almeno in parte, annessi all’arcipretura della cattedrale, il cui titolare li godè sino alla fine dello scorso secolo.

Come poi ad Albera fosse dato il titolo di marchesato l’ignoro, mi consta soltanto che, annessa alle altre terre formanti il vescovato, fu da quei vescovi posseduta sino al 1784, quando da monsignor Peiretti venne esso ceduto al governo sardo, ricevendo in corrispettivo con titolo di principato la terra di Cambiò.

Ora da nessun documento appare che i vescovi di Tortona, quantunque di moltissimi diritti godessero in quei loro feudi, giammai però avessero quello della zecca, che quantunque creduto esso esistere da varii storici di quella città per aver veduto monete col nome e stemma d’un loro vescovo, ciò venne riconosciuto erroneo dal critico Botazzi5, il quale recando di uno di tali

  1. Historiae patriae monumenta. Chartarum, T. I, col. 158.
  2. Botazzi. Monumenti dell’archivio capitolare di Tortona. 1837, p. 29 e 36.
  3. Ughelli. Italia sacra. Tom. IV. Venetiis 1719, col. 633.
  4. Dizionario geografico storico degli Stati Sardi. Articolo Tortona.
  5. Monumenti dell’archivio ecc., pag 30.