Pagina:Monete del Piemonte inedite o rare - supplemento.djvu/33

Da Wikisource.

31

parti belligeranti, e per uno dei patti in essa stabiliti venne restituito a Giovanni quanto prima della guerra possedeva1. Preso in conseguenza nuovamente possesso del suo feudo, tranquillamente viveva in mezzo alla prole avuta dalia moglie Cubitosa, figlia ed erede di Bonifacio d’Agliano signor di Moncucco, figliuolo di Giordano Lancia conte di Giovenazzo nel regno di Napoli e consobrino di Bianca madre del celebre re Manfredi, quando discordie sorte tra i figli di suo fratello lo costrinsero nuovamente a prendere le armi.

Correva l’anno 1323, quando Manfredo, per compiacere alla seconda moglie Isabella, dichiarò che il figliuolo natogli da essa e pure di suo nome, gli avesse a succedere in danno del primogenito Tommaso, che aveva avuto da Beatrice figlia del sopraddetto Manfredi re di Sicilia; per il che con minaccia della total rovina della famiglia si accese un’aspra lotta tra il figlio Manfredo aiutato dal padre col suddetto suo fratello. Giovanni, vedendo l’ingiustizia del fratello, e nulla avendo potuto fare per impedirla, prese alla morte di esso le parti di Tommaso, e coll’armi volle sostenerlo ne’ suoi diritti contro Manfredo, il quale, avuto ricorso a Roberto re di Napoli, signore di gran parte dell’alto Piemonte, ed ottenutone un buon nerbo di soldatesca sotto il comando del senescallo Reforza, mise l’assedio alla città e castello di Saluzzo2, nel quale eransi rinchiusi lo zio col nipote; ma, dopo ostinata resistenza forzati ad arrendersi, Giovanni rimase prigione del senescallo, dal quale potè poi ottenere la libertà mediante io sborso di una grossa somma di danaro; costante però nel voler aiutare Tommaso, colta l’occasione e radunato un sufficiente esercito, assediò il detto castello occupato dai soldati di Manfredo, e dopo alcun tempo potè ottenerlo a patti.

Il Reforza, vedendo che Giovanni era il miglior sostegno di quello sfortunato marchese, per vendicarsi dell’aiuto prestatogli, nel 1345 rivolse le armi contro le sue terre, ma indirizzatosi esso per aiuto a Giovanni Paleologo marchese di Monferrato, questi presso Gamcnario venuto coi Provenzali a battaglia, intieramente li sconfisse

  1. Moriundus. Monumenta Aquensia. Tom II. Taurini, 1790, col. 210.
  2. Muletti Memorie ecc. Tom. III Saluzzo, ISSO.