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Nell’anno seguente continuava l’esercizio di questa zecca; infatti il manuale sopra indicato nota, che il 14 gennaio furono pagate ventisette lire ai Saggiatori, e pezzi cinquanta a castello per prezzo della stampa della dobla doppia. E più sotto è scritto: Cassa per doble 458 italiane per zecca L. 6961, 12. E per fiorini 251 1/2 per detta zecca L. 1305, 4.
Non dovette esser grande il frutto ricavato dal Marchese Napoleone da questo primo tentativo di monetazione, e pare, che per tal causa tenesse chiusa la sua zecca sino al 1664, nel quale anno l’affittava a Dario Guazzi, e Francesco Moretti e compagni veneziani, i quali con atto rogato da Giacomo Bernabò Notaio di Ronco il 19 settembre 1664, obbligavansi a tener quella zecca per anni cinque pagando scudi 600 d’oro per annua pigione, e stampando le monete in conformità del privilegio imperiale (Vedi Docum. num. XI). Nessun documento attesta qual moneta e quanta si coniasse da questi appaltatori; ma dagli atti del Notaio Giovanni Ferrari già citato rilevasi che quel contratto fu sciolto il 23 febbraio 1666. (Vedi Documento num. XII).
L’anno seguente il Marchese Napoleone dava di nuovo la zecca in affitto a Giovanni Ginquet, che dal nome sembra di nazione francese.
Il libro Maestro dell’entrata ed uscita della casa Spi- 1
- ↑ Stephani praesenti, ab eo habuisse, et recepisse duplas ducentum auri in auro, stampae et cunei ipsius Domini Marchionis Neapolionis quas solvere, et restituere promittit dicto Domino Marchioni Neapolioni Spinulae per hinc ad menses sex in duplis stampae praedictae, aut stampae Mediolani boni auri, ac iusti ponderis. Quae omnia etc. Actum Genuae etc.