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posito Generale della religione Somasca nel 1698 e nel 1707, e del P. Giorgio ch’ebbe la stessa dignità nella congregazione dell’oratorio di S. Filippo nel 1787.

E sebbene non conseguissero onori terreni, pur si resero assai benemeriti della religione e della civiltà, altri Spinola, che la vita loro prodigarono per la salvezza dei loro fratelli. Ricorderò più sotto illustrando le monete di Tassarolo, che ne portano l’effigie, il glorioso martirio del P. Carlo arso vivo nel Giappone, in odio del vangelo, che predicava a quelle idolatre genti. Giacomo, Giunio e Bartolomeo furono cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme, e morirono combattendo contro i Mussulmani.

Andrea nel 1612, Nicolò di Luca nel 1656 morirono di peste curando, e soccorrendo gli appestati.

E da coloro ch’ebbero onori ecclesiastici, ed arsero di amore per il prossimo e per la religione, facendo passaggio agli altri, che servirono la patria nei più alti uffizi, con piacere ricorderò, che non meno di venti volte i membri della famiglia Spinola furono chiamati al maggior consolato, nei primi tempi del comune genovese.

Guido, come già notai, fu console nel 1102, nel 1110, e nel 1120. Diversi Oberti nel 1149, nel 1154, nel 1157, nel 1161, nel 1163, nel 1167, nel 1172, nel 1188, nel 1207, e nel 1214. Ansaldo nel 1150, nel 1152, nel 1159. Guido figlio di Oberto nel 1189, e nel 1201, e Guglielmo nel 1208, nel 1212, e nel 1216.

Allorché la Città era governata da Podestà forestieri, molti Spinola furono chiamati ad aiutarli col loro consiglio, e prima di ogni altro quel Guido che fu console nel 1189, e 1201.