Pagina:Moneti - Cortona convertita, 1797.djvu/107

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QUARTO. 73


XXXII.


Costui una mattina predicando
     Molto si lamentò, che non vedeva
     In Cortona quel frutto, come quando
     Negli altri luoghi predicar soleva,
     Gli uomini, e donne in pulpito montando,
     Pubblica confessione ognun faceva;
     Tanto la Nobiltà, quanto i Plebei
     Con dir Mea culpa, Miserere mei.

XXXIII.


Quindi esortò ciascuno a far palese
     La sua coscienza, e dire i suoi difetti;
     Ed un Delfino alfin trovò che attese
     A simil pesca, acciocchè i tonni alletti;
     L’esempio poi di questo in molti accese
     Voglia di far l’istesso con gli effetti;
     Si senti pubblicar più d’un misfatto,
     E dire; io son colui che ho detto, e fatto.

XXXIV.


Di questi alocchi il Capomastro e scorta
     Era di Croce rossa un Cavaliero
     Dell’Ordin Fiorentino, che affetto porta
     Del corno bigio al portator severo;
     Egli spesso con quello si diporta,
     Menando buona vita; e pensa in vero
     Per simil compagnia esser beato,
     E con il corno in gloria anche esaltato.