Pagina:Moneti - Cortona convertita, 1797.djvu/108

Da Wikisource.
74 CANTO


XXXV.


In pulpito salito una mattina
     Mostrò porporeggiante il bel Crocione
     Sopra ’l negro mantel di seta fina,
     Che pareva una fetta di polmone;
     Così davanti al Popolo s’inchina,
     E poi gli fa sentir questo sermone:
     Carissimi Signori, e mie Signore,
     Eccovi qui comparso un Peccatore.

XXXVI.


S’io avessi fatto mai per il passato
     Alla nascita mia cosa indecente,
     Chiedo di questo, e ogn’altro mio peccato
     Perdono a Dio, ed a voi buona gente;
     Chi si fosse di me scandalizzato
     Mi veda qui contrito, e penitente:
     (Uh, benedetta sia) dissero a un tratto
     Benedetta la mamma, che t’ha fatto.

XXXVII.


Dicesi che la Moglie anco esortasse
     A voler fare in pulpito l’istesso,
     Ma che in risposta egli ne riportasse
     Dalla Consorte un nò chiaro, ed espresso;
     O come accorta, o che non s’arrischiasse,
     Dimostrossi più sodo il fragil sesso;
     E per non farsi all’altre uno zimbello,
     La donna più dell’uomo ebbe cervello.