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80 | CANTO |
LIII.
Giunto ch’io fui al quindicesim’anno,
Con una mia sorella un dì scherzando,
Fece il demonio con astuto inganno,
Che alla verginità si desse bando:
Allora in ver non me ne presi affanno,
Perchè tra i baci andai considerando,
Che l’armi han luogo fra nemiche genti,
E usar devesi il C... fra i parenti.
LIV.
Però questo mio caso or vi consiglia,
O Padri, o Madri, ad aver molta cura
Di separare il figlio dalla figlia,
Acciò resti la carne più sicura,
Perchè alla cruda volentier si appiglia,
Che troppo ingorda, e ghiotta è la natura;
„ E se vi accada che il moscon vi cachi,
„ Conviene alfin che si marcisca, o bachi.
LV.
Venne ad un Perugin ancora il baco
Di far la sua solenne Confessione,
E cominciò: Da che nel nostro laco
Le lasche Iddio creò tra le persone,
Del più furbo di tutti oggi m’incaco,
E mi tengo tra gli altri il più briccone;
Ma affè del mondo, se ho pur mangiato
Il pesce, ho poi le lische anco cacato.