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QUINTO. 87


XIV.


Or quì bisogna dir pubblicamente
     Quei peccatacci, che commessi avete,
     Ed ogni vostra colpa, o trista gente,
     Che il perdono dipoi conseguirete:
     Ma pur tra tanti ancor nessun si sente?
     Oh che razza ostinata che voi siete!
     Sù, sù, gridate pur fino alle stelle
     Misericordia, voi Contadinelle.

XV.


Dopo alte strida, allor senza vergogna
     Seguì la confessione universale
     Di peccati che d’aglio, e di scalogna
     Avean odor, con il suo pepe, e sale:
     Chi con sorelle si grattò la rogna,
     O madre, o zia, con atto criminale;
     Altri la vigna avea palificata
     Chi della nuora, e chi della cognata.

XVI.


Alcun di sua coscienza la bruttura
     In cotal guisa poi manifestava;
     Alle pecore, e capre, oltre natura
     Più volte fatto avea pascer la fava,
     E nel condur le vacche alla pastura
     Col stimolo di nervo le incalzava;
     Col fare una figura in fin all'Effe,
     Per poterle poi dir bestie coll’Effe.