mano le sapienti induzioni. Tutti superava il Borghesi gli antichi e i moderni nel rendere l’Epigrafia tributaria alla storia. Ei fu scopritore di una storia novella di Roma, non già divinata sui volumi lasciati in comune retaggio dalla classica antichità, ma fondata sulla testimonianza di monumenti che dissipano non di rado, in modo irrefragabile, le più appariscenti menzogne e gli errori più radicati. Onde il francese Accademico Des Vergers. addivenuto discepolo del sommo Epigrafista, arricchiva di nuovi fatti la vita di quel Romano Imperatore che il fasto della corona non potè distogliere né dalla semplicità del costume cittadino, né dal culto delle lettere e della filosofia1. Anche la Numismatica largamente ricambia la Storia dei beneficj che ne riceve: perchè se dapprima ne è docile alunna a poco a poco si converte in maestra, ed è per questo che il Cavedoni ne apprezza e misura tutta l’importanza, e vagheggia dì diffonderne il culto. Egli segue gli esempi dell’Eckhel, del Visconti e d’altri uomini insigni, ed arricchisce la storia di preziose illustrazioni. Quindi colle monete degli ultimi re di Tracia avvalora l’opinione di Girolamo, che quella regione fosse primamente da Claudio incorporata all’impero2. Colle monete della Licia risale alle origini di quella greca colonia, ne mostra la floridezza ai tempi d’Augusto, concilia i racconti d’Erodoto e d’Isocrate, fa all’Eckhel egregie addizioni, ne sa risparmiargli la taccia di negletto3. — Lo rettifica con quelle di Costantino, e prova, che il Cesare Cristiano più saldamente raffermò il novello sistema dopo la morte di Licinio4. Ei si volge alle monete della Cirenaica: e vede che Angelo Mai, « ornamento e splendor del secol nostro ». questo uomo celebrato dai canti del Leopardi, e che da solo, accrebbe il patrimonio dell’antica letteratura, più che
↑[p. 42modifica]] Natale Des Vergers membro dell’Istituto di Francia dopo essersi procacciato bella fama nella filologia orientale e negli studi dell’antichità, compreso d’ammirazione pel Borghesi volle divenirne discepolo, stabilì la sua dimora in San Marino presso la casa dell’illustre suo amico e maestro, e per i di lui eccitamenti compose il libro intitolato “Essais sur Marc Aurèle d’après les monuments épigraphiques. Paris, Didot. 1860.„
↑[p. 42modifica]] Di alcune monete antiche degli ultimi re di Tracia. Memorie di Religione etc. Serie Terza, Vol. IV.
↑[p. 42modifica]] Observations sur les anciennes Monnaies de la Lycie par M. Cavedoni. Paris Imprimerie royale 1845. Fu tradotto in francese da Raoul Rochette, e si trova nel T. H. Serie I. delle « Mémoires présentés par divers Savants a l’Accadèmie des Inscriptions, » che fu publicato solamente nel 1852.