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grande fiera che si teneva a Prarayé, allora abitato tutto l’anno da numerose famiglie e dove esistevano anche dei campi e dei molini. A questa fiera convenivano col loro bestiame dal nord le popolazioni di Evolena e da sud quelle della Valtournenche e di Torgnon per il colle di Chavacour; i resti di questa mulattiera, in parte pavimentata, sarebbero tuttora conservati qua e là.

Anche da documenti conservati negli archivi vescovili di Sion, si può desumere che detta strada, risalendo il vallone per il Col Collon continuava fino ad Evolena. Era questa non solo una via commerciale ma anche militare. In valle d’Herens l’alpe di Arolla confinante con quella di Prarayé ha appartenuto fin dal XIII secolo ai Conti di Savoia ed è restata ad essi fino al 1475 in cui i Vallesi si sono rivoltati contro i Duchi di Savoia e si sono resi indipendenti. I Conti (e poi Duchi) di Savoia per esercitare il proprio dominio sui loro poco fedeli e turbolenti sudditi Vallesi dovevano necessariamente passare per Prarayé ed il Col Collon e quindi provvedere alla manutenzione della strada per il passaggio delle truppe [66].

Acquistata la propria indipendenza, per impedire o meglio per rendere più difficile il passaggio delle truppe del Duca, nel caso che questi avesse tentata la riconquista dei suoi antichi domini, il 25 gennaio 1517 i Vallesi riuniti in numerosa assemblea a Sion decisero di bloccare e distruggere la strada fino al colle. Ecco il testo della decisione: «Quod transitus ex valle de Hérens per ipsarum alpes et montes ad locum vallis Pellinae tendens versus vallem Augustae debeat removeri, cassari, annullari, ac ruinari, ut nemo ultro illic transire possit». Nel 1525 questa decisione fu nuovamente ricordata a varie riprese dal Consiglio di Stato del Vallese agli abitanti d’Herens ai quali era anche rigorosamente interdetto dall’usare ulteriormente il valico del Collon [19].

I fatti suesposti dimostrano che almeno dal XIII secolo fino al principio del XVI le condizioni del nostro colle dovevano essere ben diverse da quelle attuali in cui non solamente il valico, ma anche entrambi i versanti, ed in particolare quello settentrionale, sono coperti da estesi ghiacciai.

Quello che nella prima metà del XVI secolo non fecero o non riuscirono a fare i Vallesi per la distruzione della strada onde impedire le comunicazioni e in particolare la venuta delle truppe Savoiarde, lo compirono poco più tardi i ghiacciai. Infatti l’Arnod nella più volte citata relazione del 1691-94, dopo aver descritta la valle d’Herens continua «Et poursuivant d’environ d’une heure de chemin par des lieux estroits et précipiteux l’on y trouve le mesme grand glassier d’Otemma, par lequel il faut grimper pour venir à la sommité de la traitte de trois heures de chemin, tout par des crevaces, précipices et dangers, en sorte que encor qu’on y passé quelques betail cella n’a pas esté fréquent, et celuy qui s’etoit hasardé une fois n’y retourne pas la seconde, puisque les personnes mesmes ont peine d’en sortir à cause