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Pagina:Monterin - Il clima sulle Alpi.djvu/31

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Ibleto Visconte di Aosta e Signore di Challant per sè ed i suoi uomini e la Curia superiore ed inferiore e gli uomini della Valsesia, conclusa in particolar modo per difendersi dalle depredazioni e dalle violenze che gli uomini della Valanzasca commettevano sui villaggi e sulle alpi della contigua Valsesia spingendosi anche nelle valli del Lys e di Challant. In detta convenzione i Valsesiani s’impegnavano di catturare i predoni e di ritogliere loro la refurtiva «salvo tamen» che i medesimi passassero sopra «Molera Alagnae, et sicut confinit Casera Versi et Acoreae1 insuper versus montem» e non fossero discesi a valle, nel qual caso cessava il loro impegno.

Da tutto ciò, come giustamente fece già rilevare il Giordani [38] bisogna desumere: 1) che nella valle di Bors esisteva un fortilizio con la relativa guarnigione, dal che bisogna a sua volta ammettere che il passaggio era già da parecchio tempo molto frequentato e che per esso doveva passare la strada di comunicazioni tra la Valanzasca e la valle d’Aosta attraverso il Col d’Olen e della quale il Giordani dà il probabile tracciato sulla scorta delle relative traccie; 2) che necessariamente doveva pure esistere una strada più elevata attraverso i ghiacciai del Monte Rosa, strada praticata dai predoni e per la quale, secondo la convenzione, cessava da parte dei Valsesiani l’impegno della sorveglianza.

Il Durandi ritiene, come pure il Bianchetti [7] che i predoni si portassero dall’alpe Pedriola al Colle delle Loccie (m. 3353) «ormai inaccessibile forra» tutta ghiacciata su entrambi i versanti, mentre ancora nel tredicesimo secolo «usavano gli uomini di Macugnaga ed altri di Valanzasca varcar per questo stretto e sorprender quelli delle due terre di Gressoney e massime i costoro pastori innoltrati in su per quelle alpi». (Durandi, op. cit., pag. 82).

E poichè i predoni per esser sicuri di non venir sorpresi dovevano tenersi più in alto dell’alpe Bors, il Giordani opina che una strada — con qualche traccia visibile — passasse attraverso gli attuali ghiacciai delle Vigne e della Sesia ed il promontorio di Piowe e successivamente per l’Ubelgtoneberg ed il ghiacciaio di Bors al colle delle Pisse.

Qualunque sia stata la via seguita dai predoni della Valanzasca posso accertare, perchè conosco molto bene quelle aspre zone, che oggidì una tale impresa sarebbe non solo difficile ma direi quasi pazzesca! Se i predoni della Valanzasca potevano riportare nella loro valle la refurtiva ed anche il bestiame rubato nella valle di Gressoney, senza punto scendere nel vallone di Bors, come comproverebbe la sopracitata convenzione, bisogna logicamente ammettere che in quell’epoca i ghiacciai del Rosa fossero meno estesi e per conseguenza sensibilmente diverse le condizioni climatiche.


  1. Casere di Bors e Dahateratz secondo il Giordani.