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E così nella regione frontale del Fieschergletscher — il cui massimo del 1855 è stato inferiore a quello del 1602 ma superiore al massimo del 1820 del quale distrusse la corrispondente morena — si hanno due ordini di depositi frontali di cui quello più esterno è indubbiamente da ascriversi al primo massimo del principio del XVII secolo e quello immediatamente successivo al massimo della metà del XIX.

Nei complessi apparati morenici dei ghiacciai del Miage e di Macugnaga di origine plurisecolare, perchè depositatisi con varie alternative nel corso delle diverse oscillazioni succedutesi tra la fine del XVI secolo a tutt’oggi, non sempre in ogni parte è possibile determinare l’età delle singole dorsali moreniche. Per il ghiacciaio di Macugnaga le due morene più esterne, comprese fra le due diramazioni frontali, sono certamente del massimo del 1820, con qualche parziale sovrapposizione superficiale dei materiali del successivo massimo del 1860 che fu leggermente inferiore. Il complesso delle morene più interne è invece più antico e riferibile al massimo del XVII secolo — che fu il maggiore di tutti — ed alle varie oscillazioni succedutesi fino al massimo del 1820. Nulla esclude però che nello zoccolo vi possa esistere qualche residuo di materiale dauniano.

Parlando di massimi di sviluppo è d’uopo far distinzione fra estensione in senso longitudinale ed in senso trasversale: quest’ultimo in certo qual modo comprende anche lo sviluppo in potenza. I tre massimi dei quali abbiamo parlato riguardano gli sviluppi in senso longitudinale, che, per quanto un po’ diversi da un ghiacciaio all’altro, si sono manifestati nel complesso entro limiti molto ristretti.

Gli sviluppi in larghezza pare che abbiano avuto luogo con maggiore regolarità nel senso d’una decrescenza dal primo al terzo massimo nelle rispettive estensioni delle parti superiori e mediane delle lingue glaciali. Anzi tale diminuzione si sarebbe maggiormente manifestata nello sviluppo del 1820 rispetto a quello del 1602. Non è questa una semplice supposizione, ma la logica deduzione che si deve trarre dal fatto che per quasi tutti i ghiacciai, salvo rare eccezioni, si constata la presenza su uno o su entrambi i fianchi d’una duplice o triplice serie di morene laterali riferibili dall’esterno all’interno rispettivamente ai tre massimi del 1602-1644, 1820 e del 1855. Così in particolare nei ghiacciai del Lys, Brenwa, Unter Aarr, Unter Grindelwald, Zinal, Findelen, Aletsch e Bionnassay si osservano ben distinte le morene del 1602 da quelle del 1820.

Mentre le morene frontali del massimo del 1820 si presentano in genere più potenti di quelle del 1602, le laterali sono invece minori. Da tutto ciò si può dedurre che nei secoli precedenti i ghiacciai furono per la maggior parte più larghi e più potenti, ma in genere si espansero meno verso valle che durante i due successivi massimi. Al riguardo merita d’esser segnalata la particolare caratteristica presentata dal progresso del 1855 in cui, mentre