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attuale del bosco e, data la sua particolare ubicazione molto addentrata nella catena spartiacque Lys-Sesia, anche molto lontana in senso orizzontale dagli ultimi larici, che su questo versante in nessun punto superano i 2180 metri.
E’ bene far notare che alcuni dei vecchi ceppi trovati alle alpi Bett e Gabiet avevano ancora le proprie radici infossate naturalmente nel terreno e per conseguenza è da escludersi che essi siano stati portati così in alto per qualche uso, ad esempio come legna da ardere.
Una diecina d’anni fa, allorchè venne abbassato il livello del Lago Gabiet (m. 2340), per la costruzione della diga di sbarramento, con grande meraviglia di tutti venne trovato immerso nella melma un grosso ceppo di pino cembro. Indubbiamente esso doveva provenire dal versante orientale del Seehorn (= Corno del Lago Gabiet) donde era stato sradicato e trascinato giù nel lago da una valanga o da una frana che sono molto frequenti su questo versante. Tale supposizione, che sembra la più logica, sarebbe confortata dal fatto — riferitomi da parecchie persone degne di fede — che verso la fine del XVIII secolo era stato trovato, beninteso morto, un ceppo di pino cembro ancora radicato nel terreno verso la vetta del citato Seehorn e per conseguenza ad una altitudine di oltre 2500 metri. Se un pino cembro ha potuto allignare ad una altitudine così elevata bisogna ammettere che il clima sia stato sensibilmente più mite nei secoli che precedettero i grandi sviluppi glaciali del XVII secolo e della prima metà del XIX.
Per la valle di Gressoney debbo ancora ricordare un altro fatto non meno singolare e sintomatico allo scopo e che è tuttora visibile e controllabile. Sul versante di Gressoney della catena spartiacque Lys-Evançon e precisamente tra le Punte Taille e Taf, si estende il secolare e magnifico bosco a conifere di Cialvrina, il quale, anche per la sua particolare posizione, è uno dei pochi casi nei quali lo sviluppo si presenta ancora allo stato naturale senza le restrizioni dovute all’opera diretta o indiretta dell’attività umana e ciò particolarmente nella parte più elevata che d’altra parte è per noi la più interessante.
Il bosco continuo s’arresta in media verso 2150 metri mentre gli alberi isolati non si spingono oltre i 2200 m. Ora poco sotto il Furkelte (= colletto) per il quale di consueto si passa per portarsi ai Laghi di Frudière o per salire al Marienhorn, ad una quota di circa 2300 m. si trovano, frammisti ai materiali di una frana rocciosa, numerosi ceppi e tronchi interi di alberi dei quali alcuni hanno delle dimensioni tali che a mala pena possono venire abbracciati. Evidentemente essi dovevano far parte di un bosco cresciuto almeno una cinquantina di metri più in alto e portati in basso per il distacco della frana. Ne consegue che l’antico limite del bosco rado doveva essere non meno di 200 metri più elevato di quello attuale.