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Teramo, celebre dottore vissuto a’ tempi della Regina Sancia nel 1344; Belisario Clemente di Castel Basso, dottore in diritto, ricordato con elogi dal Toppi; Domenico de Rubeis di Tottea, fecondo scrittore, fra i più dotti ed eloquenti del suo tempo, soprannominato il Cicerone degli Abruzzi; Giandomenico Raynaldi di Giulianova, illustre scrittore ed avvocato; Antonio Tattoni di Bellante, Generoso Cornacchia, Gian Filippo Delfico, Giovanni Thaulero, letterati di bella fama; Giovanni de Panicis di Montorio al Vomano, medico insigne e professore di scienze naturali, autore di opere stimatissime; Melchiorre Delfico, che onora con la dottrina, non pure Teramo e l’Abruzzo, ma l’Italia tutta; il dottissimo e tanto benemerito raccoglitore di documenti putrii. Brunetti di Campli; l’illustre poeta Francesco Filippi-Pepe di Civitella, ammirato in Italia e fuori; Principio Fabbrizì, Alessio Tulli, Rodolfo leracinto, Stefano Coletti, letterati egregi; Forti, Boncori, Tosi, Bonolis, ed altri viventi, artisti valentissimi. Ed anche il sesso gentile illustrò sè stesso e la città nativa con opere egregie; e viva sarà sempre la ricordanza di Camilla Porzii, Cinzia Forti, Lucrezia de Lellis, Maria Felice Palaferri, Marianna Segnani, Teresa Pompetti e di tante altre valorose!....

Ma prima di por termine a queste notizie di storia patria, noi inchiniamo riverente la fronte a tre insigni luminari della storia e della archeologia Abruzzese; Muzio Muzii, Gian Berardino Delfico e Nicola Palma. E così la patria riconoscente voglia consacrare alla memoria di questi egregi e benemeriti cittadini almeno una lapide nel Civico Palazzo, che ne ricordi il nome ai futuri, e sia viva e parlante testimonianza, che l’affetto non vien mai meno nell’animo de’ Teramani verso uomini, che tanto onorarono con l’ingegno, con gli studi e con la virtù il paese nativo!


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«Al tempo della Regina Giovanna, anzi assai prima, regnando il Re Roberto, fu Vescovo in questa Città Nicolò degli Arcioni, nobile Romano, il quale nel 1332 fè ampliare la Porta maestra della Chiesa Cattedrale, ed ornarla di colonnette, di statue, d’intagli ed altri ornamenti. Al tempo anche di questo buon Vescovo