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desima — aveva precorso il Niebhür nello scetticismo rispetto alla leggenda dei tempi primitivi di Roma, ripetendo quella sentenza di G. B. Vico — che i Romani fino alla 2^ guerra punica non avevano altr’arte, all’infuori di quella di zappare la terra e tagliare la gola a’ vicini — si occupò altresì dell’archeologia abruzzese, illustrando con molta erudizione e dottrina le monete Atriane1. Ma se la interpetrazione da lui data alle monete dell’antica Hadria, le quali, al dire dell’insigne Mazzocchi, sono le più antiche d’Italia2, non reggono a’ principi della novella scuola archeologica, oggidì tanto progredita, è innegabile però che a quest'uomo illustre noi dobbiamo essere riconoscenti, perchè egli fu il primo a richiamare l’attenzione degli studiosi e de’ dotti sulla importanza delle monete di una fra le più antiche città del Piceno.

Nemesio Ricci di Carropoli, modesto ma infatigabile cultore degli studi archeologici, scrisse erudite monografie ad illustrare la storia antica della nostra regione3; Panfilo Serafini compose un «Saggio mitico storico degli Abruzzi primitivi» dando prova di rara erudizione e di ottimo discernimento; Michele Catalani fece diligenti e dotte ricerche intorno alla origine de’ Piceni, mettendo in rilievo la grandezza di questo popolo, che fu tra i primi abitatori delle nostre contrade; e ne studiò l’indole, i costumi, il carattere, la religione e la civiltà; Gaspare Monti parlò del commercio e delle industrie degli Abruzzi; il Toppi, Patrizio Chietino, nella sua — Biblioteca Napoletana — stampata a Napoli nel 1678,

  1. V. Dell’Antica Numismatica della Città di Atri nel Piceno, già citata — Vedi pure — De’ Pelasgi e de’Tirreni etc. Teramo 1824.
  2. Gratular Hatrianensibus nostris tantam praestare antiquitatem, quae excedat italica tempora. Mazzocchi. Tav. di Eracl.
  3. N. Ricci, pubblicò. 1° Le Antichità dell’Agro Palmense, opera già citata. 2° Sulle prische colonie de’ Sabini nell’Italia Media e Meridionale. Ripatransone 1846. 3° Memoria sull’origine de’Marruccini e di Teate loro Metropoli— Teramo 1842. 40 Sul dipinto Pompeiano interpetrato per Giunione Ipnusia. Teramo 1842. 5° Nuove osservazioni sul dipinto Pompeiano che si conserva nel Real Museo Borbonico ecc. Teramo 1838 — Ed altri scritti di minore importanza.