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Di natura diversa da quello della prima lettera a Zaccagnini è il campo delle varianti sulla lettera alla Democrazia cristiana (n. 5)1. Qui si tratta senza dubbio sia di scritture parallele, sia di testi che si intersecano in tempi diversi. La lettera definitiva, quella inviata, è il risultato di una scomposizione e di una parziale riscrittura, frutto sicuramente di rielaborazioni di Moro e di probabile dialettica con i rapitori sulla base di versioni differenti valutate da chi avrebbe deciso gli invii2. Lo dicono gli inchiostri3 e la composizione delle pagine, dati visibili nelle riproduzioni qui pubblicate, nonché, anche in questo caso, il confronto con le scritture allora nascoste. L’inchiostro blu dei fogli 1-4, 6, 9-10 e quello nero dei fogli 5, 7, 8, l’intestazione in nero del primo foglio scritto in blu; la numerazione in nero dei fogli 9 e 10 scritti in blu, il ripasso in nero del foglio 4 e soprattutto la soluzione di continuità tra i fogli 5 e 6 e i fogli 8 e 9 dicono che Moro riscrisse i fogli 5, 7 e 8, le cui versioni immediatamente precedenti non sono note, né in originale né in copia: ne sono esplicito segnale l’anomalia dei fogli 5 e 8, non riempiti fino in fondo come gli altri, e la correzione tra i fogli 5 e 6 con la cancellazione del frammento “raggio” della parola “coraggio” che evidentemente era un “a capo” della parola iniziata con la sillaba “co” nel foglio precedente, pagina poi sostituita e mai più rintracciata. Lo stesso fenomeno è evidente nella lettera a Zaccagnini recapitata il 24 aprile (n. 4, f. 6).

Fra le tre diverse versioni della lettera alla Democrazia cristiana si inseriscono un biglietto, noto solo in fotocopia, e un esergo dattiloscritto, il primo di Moro e il secondo del trascrittore delle Brigate rosse, che secondo Gotor fu Prospero Gallinari4. A queste note se ne aggiunge una terza, trascritta nella terza versione e di incerto autore: a proposito della seconda versione Moro scrive nel biglietto: «edizione più stringata e prudente tenuto conto dei Palestinesi e dell’iniziativa Craxi. È in alternativa all’altra, valutate attentamente le circostanze»; il trascrittore interpreta questa nota o, meno probabilmente, ne riporta un’altra mai pervenuta, scrivendo nella trascrizione dattiloscritta di questa seconda versione: «Seconda lettera al partito in sostituzione della prima con toni meno accesi, da mandare o una o l’altra a secondo dello svilupparsi della situazione»5. La terza nota compare all’interno della terza versione, l’unico dei testi di Moro conosciuto esclusi-

  1. Su questa lettera, cfr. anche M. Mastrogregori, La lettera di Aldo Moro al Partito della Democrazia cristiana. Costruzione del documento, punto di vista dell’ostaggio e storia del sequestro, in Nuovi studi sul sequestro Moro ... cit., pp. 9-69
  2. A. Moro, Lettere dalla prigionia, cit., p. 146 nota 2, in relazione al biglietto collegato alla seconda versione della lettera alla Dc, cfr. Ibid., lettera n. 83.
  3. Sugli inchiostri nelle undici lettere del primo nucleo cfr. M. Bicchieri, Analisi spettroscopiche, in Conservare la memoria... cit., pp. 51-61.
  4. Cfr. A. Moro, Lettere dalla prigionia... cit., lettere nn. 83-84; su Gallinari, pp. 155 nota 10, 296-298.
  5. Ibid., lettere nn. 83-84.