Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/128

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il dovere cui obbediscono lascia così poco posto al dubbio, che la pietà e la ragione, acciecate dalle lagrime, reprimono la loro rivolta e indietreggiano davanti una legge che tutti riconoscono e venerano come la legge più alta dell’umana coscienza.

“Un giorno questo pregiudizio sparirà e ci sembrerà barbaro. Le sue radici scendono fino a quei timori inconfessati che delle religioni, morte da lungo tempo nella ragione degli uomini, hanno invece lasciato nei loro cuori. Ecco perchè i medici agiscono come se fossero convinti che non vi è tortura conosciuta che non sia preferibile a quelle che ci aspettano nell’Ignoto: e fra due mali essi, per evitare quello che sanno immaginario, scelgono il solo reale... Ma un giorno verrà in cui la Scienza si ribellerà a questo suo errore e non esiterà più ad abbreviare le nostre sventure; un giorno verrà in cui essa oserà ed agirà a colpo sicuro; in cui la Vita, fattasi saggia, se ne andrà silenziosamente alla sua ora, sapendo di aver raggiunto il suo termine, come ogni sera si ritira [?!] sapendo che il suo còmpito è fatto„.

Si è detto che questo passaggio conquide per la magìa dello stile e per l’armonia della frase; io dico invece che, prescindendo dalla magnificenza della forma, Maeterlinck vi fa mostra di una volgare mancanza di criterio scientifico e sociologico. Poeta stupendo, scrittore suggestivo nel suo simbolismo ad oltranza, egli mi ha sempre profondamente