Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/225

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dell’eugenetica eliminatrice, sia infine come esecutore diretto o indiretto.

Ve n’è abbastanza per valutare a pieno la posizione della classe sanitaria di fronte al problema dell’omicidio pietoso o selettivo. In più punti di questo mio lavoro ho detto le ragioni per le quali io e parecchi altri colleghi, che serenamente e schiettamente lo abbiamo esaminato nelle sue relazioni con la Medicina quale essa è presentemente, e quale di certo rimarrà ancora per un lungo lasso di tempo, con le sue manchevolezze come Scienza, con la sua possibilità di errare come Arte, restiamo perplessi, anzi piuttosto inclini a rifiutarci di intervenire nelle suddette qualità e pei suindicati uffici.

Infatti, noi obbiettiamo: — perchè l’Eutanasia, tanto se ammessa in privato per accorciare le sofferenze dell’agonia o per terminare una esistenza fatta insoffribile dal dolore o resa superflua dalla brutale incoscienza o dalla decrepitezza, quanto se applicata per sanzione pubblica ad eliminazione dei soggetti inadatti e nocivi nella procreazione, possa trovar posto impune nel Diritto e nel costume, possa avere una esplicita sanzione quale provvedimento sociale per la rigenerazione della specie, converrebbe che la Scienza o, meglio, l’Arte medica raggiungesse nei suoi giudizi diagnostici e prognostici una perfezione da cui è ancora assai, assai lontana. Non le si può chiedere più di quanto essa possa dare fra le profonde oscu-