Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/229

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senso negativo. Ad esempio, dei vescovi cattolici Canadesi radunati anni fa in Concilio a Quebec, considerando che “la sorte dell’anima per l’Eternità dipende dall’ultimo tempo della vita„ (?!), ritennero che “i medici debbano intieramente astenersi dal somministrare rimedi che siano di natura tale da rendere insensibili gli infermi; giacchè tolgono a questi la facoltà di compiere atti di pietà, li privano degli ultimi meriti che potrebbero ancora acquistare [per guadagnarsi il Paradiso?], e li espongono forse al pericolo della perdita eterna„!! Guidati da questi sentimenti, quei reverendi Padri decisero nel loro XXI Decreto: “1° che sia permesso ai medici di addormentare una persona per mezzo di narcotici (morfina, cloroformio, ecc.) solo quando lo facciano per un tempo corto, e non vi sia pericolo di morte, e qualora esista una ragion sufficiente per farlo, ad es., per calmare dei vivi dolori, per eseguire una operazione chirurgica, ecc.; 2° che ciò sia anche permesso in un caso disperato, quando però vi sia qualche speranza di salvare la vita del paziente (curiosa contraddizione!); 3° che ciò invece non sia mai permesso nella imminenza di morte e al solo scopo di togliere al morente il sentimento del dolore; 4° che i medici debbon fare ogni sforzo per dissuadere i loro clienti dal fare uso di narcotici e stupefacenti„.

Debbo subito osservare a quei rispettabilissimi Sacerdoti che il loro Decreto, piuttosto