Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/279

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Progrès et Bonheur (Parigi, 1914): “Si teme, si fugge, si maledice il Dolore; ma esso arriva egualmente, e quando è arrivato, dà valore alla gioia passata e ne darà a quella futura... Come il suolo che non dà frutti se non è tormentato, così la nostra anima domanda l’intervento del Dolore per mostrare di che sia capace... Il Dolore nobilita l’anima, le impone della riflessione, la purifica, le serve di scuola, le mostra gli errori della strada percorsa, le scopre le vie nuove... E i popoli sono come gli individui: il Dolore li spiritualizza e li ingrandisce„. È giusto; l’ultima Guerra ha spremuto dall’anima dei popoli Europei, colle sue immani sciagure, tutto ciò che essa conteneva, quasi a loro insaputa, di buono: il sacrificio, l’abnegazione, la solidarietà, la carità, la pietà, il civismo, il patriottismo, l’eroismo, la fede. Togliete il Dolore dalla evoluzione umana, e ne avrete arrestato il Progresso.

Ai medici, in particolare, spetta un còmpito nobilissimo in questa educazione anti-egoistica e, direi, stoica del coraggio, in questa dignitosa rivolta dell’Uomo contro le inesorabili leggi di Natura. Tutti i più grandi deontologi, che trattarono dei doveri e diritti dei medici, a cominciare dall’epoca della stampa (molte opere dell’Antichità classica sul tema andarono perdute), cioè da Argen-