Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/285

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forse per sempre, checchè pensi Oliviero Lodge) quello che ci aspetta oltre al varco supremo, l’Uomo non guarderà mai freddamente la morte come un semplice passaggio dalla veglia al sonno, nè il dopo-morte come uno stato simile al sonno. Il Sonno eterno, coi terrori che da immemorabili secoli sveglia in tutti i viventi, con le credenze cui ha dato origine e che la massima parte delle religioni ci ha profondamente radicato nell’animo, non può nè deve essere anticipato dalla volontà nostra od altrui neanco di un solo attimo; e pur quando la volontà dell’individuo ce lo domandi, non saremmo mai certi che giunto l’estremo attimo la sua indifferenza persisterà o non verrà sostituita da reazioni emotive che non vediamo. Io sono con Bouquet: non si ha il diritto di lanciare una vita verso la morte dal momento che nè Filosofia nè Scienza sanno ciò che esiste nell’Oltre-vita.

Non credo che il mio atteggiamento in faccia a questo Enigma sia sospettabile di serotine incertezze: ho tante volte recitato il mio “credo„, che nessuno oserà dubitare delle mie convinzioni. Ma qui non scrivo nè opino per me: scrivo per una collezione, dove si debbono rispettare le opinioni di tutti i suoi lettori. È vero che la Medicina — la “Scienza„, come si dice dalla gente — rende in generale i medici e specialmente gli alienisti (non tutti intanto!) abbastanza scettici sul dogma spiritualistico della sopravvivenza, poichè il concetto che con la morte tutto ciò