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nave. Il Signor Bolognese fi chiama Signor Gaspare Biondi de’ Conti, ed ha la Madre viva, e un Fratello, che sostenta la famiglia in Bologna. Così il Signore suol’usare di sua beneficenza, con averci fatto goder le delizie, dove non pensavamo mai di trovare se non patimenti, e disagi.

Quanto all’Isola di Teneriffe, la cosa più celebre, che vi si truova, è il fuo famoso Pico cioè un Monte, il quale è situato nel bel mezzo d’essa Isola, e sorge con un’altezza sì smissurata, che comunemente vien riputato il più alto Monte del Mondo. Io ne aveva già qualche notizia pel molto che d’esso trattano i Geografi, e perciò lo mirai con non poca curiosità. Quello che posso dirvene, è che si discuopre più di cinquanta leghe lontano, che sono più di cento cinquanta miglia più della metà sta quasi sempre coperta di nuvole, e sopra d’ esse s’erge in figura di un pane di zucchero la gran punta, che per lo più è coperta di neve L’ Isola poi per quello che si potè discernere dalla nave, mi sembrò molto amena, e fruttifera. La sua maggior fertilità consiste in tabacco, seta, e principalmente vino, sendo celebre per tutta Europa il detto vino delle Canarie: per traffico del quale vengono colà continuamente Franzesi, Inglesi, e Ollandesi; e in quel Porto di santa Cruz dove stavamo allora, vi erano più di quindici navi mercantili delle suddette tre Nazioni. La costa dell’Isola è circondata tutto all’intorno di Fortini con pezzi di Artiglieria; e ciò per difenderla da i Barbareschi, i quali, per essere quell’Isole sì vicine all’Affrica, le infestano continuamente. E non solo per difenderle da queste, ma anche dall’altre Nazioni d’Europa, quando sonò in guerra contro la Spagna,