Pagina:Muratori-Cristianesimo Felice-vol 1-1752.djvu/247

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marinari , foldati , ed. altra gente", dormivaàd fempre vediti, fenza mutarli, j pettinarli Stc» quanto grande abbondanza dovea effervi di limile mercatanzia, di modo che non ci cagionava più fpecie il vederli correre fu e * giù per le.vefti, benché non sì. facilmente ci* poteffimo all uefare alla loro moleftia ; maffimamente poi per;la giunta delle pulci e cimici, che in quegli eccellivi calori crebbero mirabilmente, di modo, che la dótte jn .luogo di riufcire di ripo- fo, bene fpelfo era Un martirio , Uno Studente il più giovane, e.forfè più debole dicompleflìo- ne, quando.gingnemmo. al- più fòrte* del caldo, cadde infermò, gravemente, di maniera che Amino in pericolo-di perderlo. Il Pidre Miniftro , che. era il Padre, Carlo Gervafoni, tofto che s* accorfe del principio .del . male ,. cedette: il fuo letto, .che.era in miglior -fito', tàoè più vicino all'aria della fineftta, quando l’altro flava quali in .fandp della, carnièra , e nella fila. dqbbaf- fa, chd: fembrava una ..tana; e per quanto ripa? gnaffe l’Infermo a. quefto cambio:, .perché'il Superiore non fotte ■ coftretto à * provar. gl’, ih— .Comodi provati ; da lui, la gran Carità .del. Padre Milionario. finalmente la viafe . Per altro .goir tutto jl. refto pattava fufficientemente. la iempqfta p e. per grazia di Dio: non. abbiamo ayuiiOf-cpfa dì confeguenza fuori d’una, di cui deriverò ,più abbatto . Temporali sì; molriffnnì dou, tuoni, lampi J fulmini, e battaglie di ven- ji, ma che durano .per, un’ ora in circa più © ..meno» che gli Spagnuoli chiamano Turbmadas, fe..quali in.vicinanza .dall'una patte e- dall’, al- sra .-della - Linea fono; • frequentiffime f tanzi .per mezzo di quelle ordinàriamente fi fuel pattare ttta Lippa, come ,ce.fe*yevano detto, «infatti