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Il Cristianesimo Felice |
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rale il Governatore della Provincia , i
Luogotenenti, i Giudici ordinarj delle Città, il
Correggitore, che in ogni popolarion si mette pel buon
governo civile, i Commendatori, i Maggiordomi,
e i Soprastanti destinati a far lavorare gl’Indiani,
ed altri Padroni particolari, a’ quali volontariamente
si sottopongono i paesani per la
giornata; ed oltre a quelli vi son ancne gli
Uffiziali Regj, che riscuotono i diritti di S. M. e
finalmente i Protettori, che assistono al fianco
de’ poveri ne’ Tribunali, senza de’ quali ogni atto
de gl’Indiani sarebbe nullo. Se ciaschedun di
costoro si contenesse entro i limiti del loro
dovere, andrebbe come una carta di Musica tutto di
buon concerto il governo de gl’Indiani tanto per
lo spirituale, che pel temporale. Ma quantunque
per l’ordinario i Vescovi, i Governatori, e
i principali Ministri sieno retti e giustissimi,
pure è impossibile, che in tanta moltitudine di
Uffiziali subalterni non si truovino parecchi, i
quali si lasciano trasportare dall’Interesse a
commettere enormi ingiustizie e tirannie particolarmente
in paesi, dove, siccome dissi, i più passano
per sola ansietà d’empiere le loro borse senza
esaminar punto, se per lecite o illecite vie.
Da questa sfrenata avidità son dipoi nati, e tuttavia
nascono gravi e intollerabili disordini, cagione
per cui non s’è dilatata la Fede Cristiana,
nè il dominio temporale de i Re Cattolici
in quelle parti; e disordini quasi irremediabili,
perché avvengono in paesi tanto lontani da gli
occhi del Real Padrone, e de’ Ministri, che gli
stanno a i fianchi, incapaci di applicar rimedj
secondo il loro zelo a sì fatti sconcerti, dovendoli
eglino regolare secondo le relazioni de gl’interessati
medesimi senza sapere, se sieno ese-