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54 Il Cristianesimo Felice

rale il Governatore della Provincia , i Luogotenenti, i Giudici ordinarj delle Città, il Correggitore, che in ogni popolarion si mette pel buon governo civile, i Commendatori, i Maggiordomi, e i Soprastanti destinati a far lavorare gl’Indiani, ed altri Padroni particolari, a’ quali volontariamente si sottopongono i paesani per la giornata; ed oltre a quelli vi son ancne gli Uffiziali Regj, che riscuotono i diritti di S. M. e finalmente i Protettori, che assistono al fianco de’ poveri ne’ Tribunali, senza de’ quali ogni atto de gl’Indiani sarebbe nullo. Se ciaschedun di costoro si contenesse entro i limiti del loro dovere, andrebbe come una carta di Musica tutto di buon concerto il governo de gl’Indiani tanto per lo spirituale, che pel temporale. Ma quantunque per l’ordinario i Vescovi, i Governatori, e i principali Ministri sieno retti e giustissimi, pure è impossibile, che in tanta moltitudine di Uffiziali subalterni non si truovino parecchi, i quali si lasciano trasportare dall’Interesse a commettere enormi ingiustizie e tirannie particolarmente in paesi, dove, siccome dissi, i più passano per sola ansietà d’empiere le loro borse senza esaminar punto, se per lecite o illecite vie. Da questa sfrenata avidità son dipoi nati, e tuttavia nascono gravi e intollerabili disordini, cagione per cui non s’è dilatata la Fede Cristiana, nè il dominio temporale de i Re Cattolici in quelle parti; e disordini quasi irremediabili, perché avvengono in paesi tanto lontani da gli occhi del Real Padrone, e de’ Ministri, che gli stanno a i fianchi, incapaci di applicar rimedj secondo il loro zelo a sì fatti sconcerti, dovendoli eglino regolare secondo le relazioni de gl’interessati medesimi senza sapere, se sieno ese-