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Pagina:Murdock - Breve storia di Debian - 1994.pdf/14

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Breve storia di Debian 8/22
  • 1.2 Rex rilasciata nel dicembre 1996 (848 pacchetti, 120 sviluppatori)
  • 1.3 Bo rilasciata nel luglio del 1997 (974 pacchetti, 200 sviluppatori)


Ci sono stati diversi rilasci minori intermedi della versione 1.3 l’ultimo dei quali è stato 1.3.1R6.


Bruce Perens è stato sostituito da Ian Jackson alla guida del Progetto Debian all’inizio del gennaio del 1998, dopo averlo guidato per molto del percorso di preparazione al rilascio 2.0.

4.3 I rilasci 2.x


Ian Jackson diventò capo del Progetto Debian all’inizio del 1998 e fu poco tempo dopo inserito nel consiglio di amministrazione di Software in the Public Interest con le mansioni di vicepresidente. Dopo le dimissioni del tesoriere (Tim Sailer), presidente (Bruce Perens) e segretario (Ian Murdock), diventò presidente del consiglio di amministrazione e furono scelti tre nuovi membri: Martin Schulze (vicepresidente), Dale Scheetz (segretario) e Nils Lohner (tesoriere).


Debian 2.0 (Hamm) fu rilasciata nel luglio 1998 per le architetture Intel i386 e Motorola 68000. Questo rilascio segnò il cambiamento verso una nuova versione delle librerie C di sistema (glibc2 o, per ragioni storiche, libc6). All’epoca del rilascio, c’erano oltre 1500 pacchetti manutenuti da più di 400 sviluppatori Debian.


Nel gennaio 1999 Wichert Akkerman succedette a Ian Jackson come capo del Progetto Debian. Debian 2.1 fu rilasciata il 9 marzo 1999, dopo un rinvio di una settimana dovuto ad alcuni problemi dell’ultimo minuto.


Debian 2.1 (Slink) forniva il supporto ufficiale per due nuove architetture: Alpha e Sparc. I pacchetti di X-Window inclusi in Debian 2.1 furono radicalmente riorganizzati rispetto ai rilasci precedenti, e la 2.1 comprendeva apt, l’interfaccia per la gestione di pacchetti Debian di nuova generazione. Inoltre, questo rilascio di Debian fu il primo a richiedere 2 CD-ROM per il «Set ufficiale di CD Debian»; la distribuzione includeva circa 2250 pacchetti.


Il 21 aprile 1999, la Corel Corporation e il K Desktop Project diedero di fatto vita ad un’alleanza con Debian, quando Corel annunciò la sua intenzione di rilasciare una distribuzione Linux basata su Debian e sull’ambiente desktop prodotto dal gruppo KDE. Durante i successivi mesi, in primavera-estate, apparve un’altra distribuzione basata su Debian, Storm Linux, ed il Progetto Debian scelse un nuovo logo, fornendo sia una versione ufficiale per l’uso su materiale approvato da Debian, come CD-ROM e siti web del progetto ufficiale, sia un logo non ufficiale per l’uso su materiale che menzionava o derivava da Debian.


Anche un nuovo, unico, port Debian iniziò in quel periodo: il port di Hurd; questo fu il primo port ad usare un kernel non-Linux, usando invece GNU Hurd, una versione del microkernel GNU Mach.


Gli sviluppatori Debian si sono riuniti formalmente per la prima volte in un congresso annuale chiamato DebConf. Il primo congresso, chiamato Debconf0, si è tenuto a Bordeaux in Francia dal 5 al 9 luglio del 2000. Lo scopo del congresso era di riunire in un unico posto sviluppatori ed utenti avanzati per discutere di Debian e lavorare insieme allo sviluppo di parti della distribuzione.


Debian 2.2 (Potato) fu rilasciata il 15 agosto 2000 per le architetture Intel i386, Motorola 68000, alpha, SUN Sparc, PowerPC e ARM. Questo fu il primo rilascio che ha incluso i port PowerPC e ARM. Al momento del rilascio, c’erano oltre 3900 pacchetti binari e 2600 pacchetti sorgenti manutenuti da più di 450 sviluppatori Debian.


Un fatto interessante su Debian 2.2 è che ha dimostrato come un impegno nel software libero potesse condurre ad un sistema operativo moderno, nonostante tutti i problemi intorno ad esso. Ciò è stato studiato approfonditamente da un gruppo di persone interessate in un articolo intitolato Counting potatoes: The size of Debian 2.2 di Jesús González Barahona, in cui si dice:


«[...] per determinare il numero di righe fisiche di codice sorgente (SLOC) di Debian 2.2 (alias potato), usiamo il sistema sloccount di David A. Wheeler. Evidenziamo come Debian 2.2 includa più di 55 milioni di SLOC fisiche (quasi il doppio di Red Hat 7.1, rilasciata circa 8 mesi dopo), dimostrando come il modello di sviluppo di Debian (basato sul lavoro di un gruppo consistente di sviluppatori volontari, sparsi in tutto il mondo) sia valido almeno quanto altri metodi di sviluppo [...] Inoltre viene anche mostrato come, se Debian fosse stata sviluppata usando i tradizionali metodi proprietari, il modello COCOMO stima che il costo dello sviluppo di Debian 2.2 sarebbe stato vicino a 1,9 miliardi di dollari americani. In più, forniamo l’analisi sia dei linguaggi di programmazione usati nella distribuzione (approssimativamente, C per il 70%, C++ per il 10%, LISP e Shell per il 5% e molti altri a seguire), sia dei pacchetti più corposi (Mozilla, il kernel Linux, PM3, XFree86, ecc.).»