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benito mussolini 109

tutti in piedi. Coperti di neve, sembravamo tanti fantasmi usciti da una fossa. Si trattava di un attacco austriaco più simulato che attuato. Il fuoco è durato una quindicina di minuti. Stamani, all’alba, l'8ª compagnia è venuta a darci il cambio. Durante l’operazione, una pallottola sola di una vedetta austriaca ha ucciso due dei nostri: Massari, un richiamato ferrarese dell’84 — un soldato bravo, disciplinato, volonteroso, che era stato con me in trincea sullo Jaworcek — e Manucci. Sono caduti senza un grido, sul margine inferiore del camminamento. Colpiti entrambi alla testa. Dai buchi uscivano fiotti di sangue che invermigliava la neve.

Fatalità!

Il Manucci era già partito per la licenza invernale ed era giunto a Ternova. Qui aspettò sei giorni, perchè le licenze erano state sospese nel settore dell’Alto Isonzo. Dopo sei giorni, ricevette l’ordine di tornare in compagnia. Giunse ieri sera. Stamani è morto. Il Massari era miracolosamente scampato allo shrapnel del 10 ottobre che uccise i suoi due compagni di tenda, i ferraresi Mandinoli e Melloni.

— Portaferiti! —

Ecco De Rita e Barnini. Adagiano in una coperta di lana i due morti e li trascinano piano sulla neve... Un trasporto colla barella è impossibile, data la ripidità e il gelo del camminamento. La nostra trincea è fatta di neve. I sacchetti non contengono che neve gelata. Le pallottole passano come