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del 39° battaglione, ho chiesto notizie sugli effetti del bombardamento d’ieri a quota 144,

— Insignificanti — mi ha risposto. — Quattro o cinque feriti al 7°, un ferito all’11°. Le gallerie sono state provvidenziali... —

Mi dice anche che ieri sera, sull’imbrunire, un romeno si è arreso. Ma non è stato possibile interrogarlo, per mancanza di interprete.

Mattinata di sole pallido. Due Caproni, scortati da un Nieuport, volteggiano su di noi. I cannoni urlano già la loro canzone di morte. Moltissime granate austriache di piccolo calibro che cadono presso la nostra seconda linea, non scoppiano. Ne abbiamo contate otto. Pomeriggio di sole. E’ il bel tempo che torna?

29 Dicembre.


Notte agitata. Stamani, una nebbia bassa nasconde allo sguardo il lago e la pianura di Doberdò. Nel cielo è una nuvolaglia grigia che il sole non riesce a disperdere. L’aspetto dei miei commilitoni dopo la permanenza nella trincea carsica, comincia ad essere lamentevole.

Ci sono alcuni casi sospetti di gastro-enterite all’8ª compagnia. La compagnia ha ricevuto l’ordine di allontanarsi. Si credeva che ci precedesse nell’andata a riposo. Ecco: piuttosto che morire in un lazzaretto di colerosi, preferisco di essere sbrindellato in cento pezzi da un proiettile da 305.

Oggi i cannoni austriaci hanno buttalo qua e là