Pagina:Mussolini - Il mio diario di guerra, 1923.djvu/213

Da Wikisource.

il mio diario di guerra 203

za». Vedete i francesi alla battaglia della Marna: tutto pareva perduto, quando il generale Castelnau ebbe l'inspirazione d’invocare il Sacro Cuore e consacrargli l'esercito. E il risultato fu la meravigliosa vittoria che salvò la Francia. Vittoria vogliamo noi pure, duplice vittoria: una sui nemici politici per la grandezza della patria nostra, l’altra su noi stessi per purificarci ed elevarci. Ma per entram- be, se le vogliamo grandiose, abbiamo d’uopo di mezzi eccezionali. Ed ecco additata la devozione al Sacro Cuore di Gesù...».

Poi c'è anche «Un atto di Consacrazione» che finisce in un Credo, Pater, Ave, Gloria.

Ripeto: non commento: trascrivo, copio... il documento.


31 Dicembre.


Fine d'anno. Messa al 7° bersaglieri e discorso del prete officiante. Non so chi sia. Non conosco il suo nome. Un mio vicino che ascoltava mi ha detto che è un abruzzese. Oratore dalla parola facile, dalla la voce squillante e quel che è l’essenziale, un italiano nel più fervoroso senso della parola. Mi è piaciuto, nel suo discorso, l’accenno alla pace tedesca che sarebbe «la pace del vincitore che pone il piede sul petto al vinto», mentre la nostra pace deve «consacrare la giustizia e la libertà dei popoli» ed ha finito con queste parole: «L’Italia anzi tutto e sopra tutto.».

Avrei voluto gridargli: «Bravo!». Avrei voluto