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il mio diario di guerra 73


bomba. Il Pianu — ufficiale valorosissimo — mi narra episodi ignoti o poco noti delle prime avanzate italiane nella zona del Monte Nero. Accetto il suo invito e resto a cena con lui e cogli altri. Menu da grande ristorante: risotto, carne arrosto, frittata, fruita, dolce. Vini: Chianti da pasto e Grignolino in bottiglie. E’ la cena di commiato. Gli alpini, che si sono preparati — silenziosamente — alla partenza, sfilano già per la mulattiera. Pianu fa levare la sua tenda. Ci salutiamo, con fraterna cordialità.


25 Ottobre.


Cielo di tempesta. Il sole non riesce a rompere la cortina di nuvole che nasconde il Monte Nero. Ecco: gli austriaci ricominciano a bombardarci.

Sono in funzione cannoni di molti calibri: 65, 75, 155, 280. Nel pomeriggio un colpo solo di cannone ha ucciso quattro dei nostri. Ordine di levare le tende e di occupare la posizione tenuta dalla 9ª compagnia che va agli avamposti.


26 Ottobre.


Ci siamo spostati di alcune decine di metri, a destra, in alto. Siamo ora a quota 1300 circa. Il mio riparo è molto meno solido di quello che ho abbandonato. Inutile fortificarlo: non resteremo qui che due o tre giorni,