Pagina:Narrazione, e disegno della terra di Prato di Toscana.djvu/19

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DI TOSCANA. 15

fici di papirio, ò carta, come si dice, tanta ne fanno, che è sufficiente per sodisfare a gran parte dell’Italia, et anco a Costantinopoli, ed altri paesi, ed è da tutti molto lodato, da Eugenio IIII. Papa venne Fabbriano sotto la Chiesa. E Leone X Papa vi mandò i suoi Ufiziali, e cosi senza alcuna resistenza se ne insignorì; laonde questo Castello perdè la libertà tanto tempo conservata da’ suoi antecessori con tanta fatica.

E a carta 408. dice di Crema.

Il nobile Castello di Crema ritornò a Veneziani, e cosi ora pacificamente vive sotto detti Signori, da’ quali è stato molto nobilitato talmente di popolo, e di edifizi per cotale maniera, che è reputato fra’ primi Castelli d’Italia, volendo dinotare la bellezza, grandezza, e ricchezza di detti Castelli, i quali superano tutti gli altri, sovente hanno tentato i Signori Veneziani gli abitatori di questo Castello di fare Città, secondo il costume delle Città d’Italia, ma eglino sempre costantemente sono stati ritrosi, allegando molte ragioni, e dicendo, che egli è annoverato fra i primi Castelli d’Italia, e che fatta Città, appena si computerebbe fra le mediocri. È posto detto Castello nella bella, e vaga pianura, grande di ambito, forte di mura, ricco di dovizia, pieno di civile popolo, vago di edifizij, e abbondante di cose per il vivere humano; ha buono, e fertile territorio,


ben