Pagina:Naufraghi in porto.djvu/110

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— Pof! Pof! Pof!

Breve silenzio. Poi:

— Ecco, caro compatriota, tu non mi hai capito: tua moglie è onesta, non ne dubito; ma è giovane, e la natura ha i suoi diritti. Finché c’è un figlio, un bambino, l’amore di madre può anche bastare, a una donna giovane; ma quando è sola? Quando è tentata? Tu dici ancora di no. Questo cristiano è d’una semplicità sorprendente! Parola d’onore, tu sembri un uomo libero, tanto sei ancora innocente.

Costantino sollevò il capo; i suoi occhi infossati s’aprirono rotondi, grandi; ma subito tornarono a socchiudersi.

— Giovanna non lo farà, — disse.

— Giovanna non lo farà! — ripetè fra sè, ma intanto sentì come un coltello tagliargli il cuore.

— Ecco, — riprese il re di picche, — credo anch’io che non lo farà. Ma dimmi una cosa, carissimo amico, ora che il figlio è morto, ora che la madre non ha più speranza nè in lui nè in te, non farebbe bene a far quella cosa? Ecco, io dico che sarebbe stupida se le si presentasse l’occasione e lei non l’afferrasse. E tu, se veramente sei un buon cristiano, come dici, dovresti permetterlo.

— Se non sta zitto lo strangolo, — pensava Costantino, ma pensava anche a Brontu Dejas, e ripeteva, più che altro per convincere sè stesso:

— No, non lo farà.