Pagina:Naufraghi in porto.djvu/20

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gere. Se non taci, io non parlo più, ecco. Ebbene, Costantino fu arrestato, ed ora si fa il processo ed il pubblico ministero ha chiesto i lavori forzati. Ma è un cane quel pubblico ministero? Ci son delle prove, è vero, fu visto entrare Costantino di notte, in casa dello zio, il quale viveva solo come un uccello selvatico che era; si ricordò il passato: tutto questo è vero, ma prove non ci sono. Costantino si mostrò pieno di contradizioni e di rimorsi: egli dice sempre queste parola: è il peccato mortale. Perchè devi sapere che egli è buon cristiano, e crede d’essere stato colpito dalla sventura perchè visse con Giovanna senza essersi sposati religiosamonte.

— Avete figli? — domandò Paolo a Giovanna.

— Sì, uno. E se non ci fosse lui guai. Guai! Se Costantino verrà condannato e il bimbo non ci fosse guai! guai! — E si ficcava le dita entro i capelli, e scuoteva la testa come una pazza.

— Tu ti ammazzeresti, cuor mio? — chiese la madre con ironia. Lo studente credette di vedere qualche cosa di finto nei gesti di Giovanna: gli ricordavano una famosa attrice, in una commedia francese: e parole scettiche gli uscirono dalle labbra, malgrado il dolore della giovine donna.

— Ecco, — egli disse, — del resto fra poco sarà approvata la legge sul divorzio: una donna che ha il marito condannato può tornare libera.