Pagina:Naufraghi in porto.djvu/243

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Dejas, ed egli andava da lei ogni volta che qualcuno lo vedeva passare vicino allo spiazzo; oppure l’aspettava in casa di Isidoro, quando il vecchio era assente; ma la disprezzava e le teneva dei discorsi strani.

Anche quella sera, quando ella venne, egli non si mosse dalla panca di pietra, e pretendeva che ella gli si sedesse accanto.

— Dentro c’è caldo, ci son pulci, ragni, diavoli. Rimani qui, al fresco, — le disse, senza guardarla.

— Ma ci vedono! — ella rispose, con una voce bassa e grossa.

— Ebbene, e se ci vedono? A me importa niente; ed a te che deve importare?

— M’importa assai, invece!

Egli alzò la voce.

— Che t’importa degli uomini, se essi ti vedono? Essi sono tutti peccatori. E Dio ci vede tanto dentro che fuori.

— Andiamo, tu hai bevuto! — ella disse senza irritarsi; ed entrò nella casetta. Accese il lume, guardò nel ripostiglio dei viveri, e poichè Costantino non entrava, si affacciò alla porta e disse:

— Se non vieni me ne vado. Bada, ho da dirti una cosa.

Egli s’alzò di scatto, entrò e l’abbracciò: ella cominciò a ridere pazzamente.

— Ah! Ah! Ecco che sei venuto... ah! Ti ho fatto venire subito, agnello scorticato! Ah! eh!... eh!...