Pagina:Neera - Addio, Firenze, Paggi, 1897.djvu/33

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addio! 19


esistere nessuna scusa per questa sorta di delitti.

— Tu sei un angelo, vedi il mondo attraverso la tua virtù!

Così parlò quel nobile amico attirandomi sul suo cuore... l’ultima volta forse che io era degna di posarvi sopra.


La mia vita scorreva sempre placida e serena.

Era sbollito in me l’impeto momentaneo per la campagna e se desideravo ancora di abbracciare mio padre, non sollecitavo però la partenza. Restammo d’accordo, mio marito ed io, che si sarebbe aspettato l’autunno.

— Ho qui una lettera per te, — disse un giorno il colonnello entrando nella mia camera.

— Chi scrive?

— Lo ignoro; fu recata da un servitore.

— Aprila, mio caro; non ho segreti. È forse la nota della sarta.

— Non credo. La calligrafìa è femminile, ma oltremodo ferma ed energica per essere