Pagina:Neera - Addio, Firenze, Paggi, 1897.djvu/41

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addio! 27


questo sentimento sconosciuto che tentava smuovere le mie più ferme e più antiche convinzioni. Cercai un rifugio nella tenerezza costante di mio marito e piansi sul suo cuore lacrime incomprensibili.

Attilio rispettò lo sfogo di una malinconia della quale era ben lungi dal sospettare la causa. Dopo due o tre giorni mi parve di essere calma e mi rinfrancai pensando che presto sarei andata alla villa, e verrebbe per tal modo interrotta la relazione col marchese.

Mi dava un po’ d’inquietudine la sua prossima visita, eppure... eterna contraddizione! — provai internamente un senso di rammarico quando mi portarono un suo biglietto nel quale si scusava di non poter venire in persona.

Una sconfitta dopo la battaglia avrebbe avuto i suoi conforti; ma prima...

Era, se non altro, una prova che il nemico non mi giudicava degna di misurarmi con lui.

L’amor proprio offeso si alleò coll’amore nascente; come fiamma entro cui soffi un