Pagina:Neera - Addio, Firenze, Paggi, 1897.djvu/65

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addio! 51


mente riconducendola fra le pieghe del mio vestito.

Poi, senza guardarmi, senza pronunciare una parola, fuggì rapidamente scomparendo sotto i platani.

Restai immersa in un’estasi deliziosa, nessuna voce di rimorso turbò quei primi incanti di una passione sciagurata.

Credevo ancora nella mia virtù; credevo che un amore nobile e puro potesse sbocciare senza colpa.... come se il più ideale dei fiori non sorgesse anch’esso dalla terra.


O giovinette, che nella casta ignoranza dei vostri quindici anni vi abbandonate al delirio di uno sguardo ricambiato, di un dolce sorriso, di una stretta furtiva, — e sotto i palpiti frequenti del vostro cuore ingenuo credete innalzarvi a’ voli di etereo amore, o giovinette, quei palpiti sono materia che si accende! E quando nel silenzio delle ore solitarie, al raggio delle stelle, pensando ai versi di un poeta caro o alle note di una romanza malinconica, vi sentite improvvisamente scorrere il sangue più ra-