Pagina:Neera - Addio, Firenze, Paggi, 1897.djvu/67

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addio! 53


Tornata in città, la principessa non stette a lungo senza parlarmene:

— Sapete, quel povero Lit***...

Impallidii. — Ella continuò colla solita volubilità:

— Deperisce a vista d’occhio — non so cos’abbia. Si dice che sia innamorato; di chi poi? — mistero. Lo interrogai un giorno; mi rispose colla questione ottomana. Mi sono provata a consolarlo; gli ho detto: Caro marchese, se avete bisogno di amore, io vi amerò come Giulietta, dal primo trillo dell’allodola fino all’ultimo gorgheggio dell’usignolo e viceversa. Ma pare che la proposta lo abbia lasciato freddo. Ora si trova in Svizzera per consiglio dei medici: — ci capite qualche cosa voi?

— Io no sicuramente.

Ipocrita! — qual battito festoso mi sentivo in petto, quale tenera malinconia pensando a lui che errava tutto solo per i monti della Svizzera!....

Un po’ prima di Natale la Società protettrice dei bambini lattanti dispose una vendita a beneficio dell’istituzione e molte si-