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anima sola. 137

tere, da quei drammi sepolti sotto l’ironia di una pace eterna, e scendeva dal cielo in una nebbia sottile, transparente ancora ma già vicina a raggruppare i suoi veli come una piangente figura del dolore. Io vi presi il braccio in silenzio e mi strinsi contro la vostra spalla.

Ricordate? ...

Diceste — Come sono soli i morti!

Io gridai, quasi ferita: No, no, non vedete che l’amore dei vivi va ai morti? Non siamo noi qui?

Vidi allora che stringevate le labbra come so che fate quando siete contento di me, e così ci immergemmo nella nebbia sottile.

Incombeva sopra noi l’incanto di quella prima giornata d’inverno; sentivamo la poesia elegante della luce grigia, del cielo chiuso e velato, così altamente spirituale, così fatto per le anime silen-