Pagina:Neera - Anima sola.djvu/90

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altre due quasi aurora; e ci sembrava di salire veramente nel raggio dell’aurora. Questa gioia innenarrabile di godere insieme, colla stessa anima, non l’ho mai avuta prima di conoscervi. Nel mio libro di preghiere, c’erano pure delle frasi che mi toccavano particolarmente; una versione del dies irae che incominciava “In quel dì che le Sibille„ e una canzone del beato Alfonso de Liguori “Selva romita e oscura„. Io le ripetevo per delle giornate intere, estasiata nella misteriosa armonia delle sillabe, nel significato misterioso del simbolo. E ancora le mie compagne si beffavano di me.

Avevamo tutte un gran numero di immagini sacre; per la maggior parte delle ragazze esse rappresentavano un trastullo, per qualcuna un oggetto di santità, come un complemento della preghiera e degli altri riti; per qualcuna